Il Trentino era parte dell’Impero austro-ungarico fino alla Prima Guerra Mondiale, circa cento anni fa, e anche la gastronomia risente di questa appartenenza. Produttore di vini famosi nell’Impero, la birra era bevuta normalmente e vi erano anche birrifici locali che la producevano utilizzando materia prima coltivata nel territorio, solo il luppolo era di provenienza Boema o della Moravia.
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Il declino inesorabile dei piccoli birrifici lascia il Trentino orfano di birre di qualità, solo la passione e la costanza di un fiemmese come Stefano Gilmozzi permette la nascita di un birrificio artigianale che recupera la tradizione birraria trentina.
Nella ex Colonia Pavese a Daiano, alle porte di Cavalese, Gilmozzi impianta il suo birrificio; ha fatto esperienza all’estero per acquisire la conoscenza tecnica, ha studiato la storia per ricreare le birre della memoria. Utilizza orzo coltivato direttamente in località Affi, alle porte della pianura veneta. Cinque ettari presi in affitto che gli permettono di controllare la qualità del malto destinato alla cotta. Gli altri prodotti presenti nella birra sono principalmente l’acqua, che in Val di Fiemme è pura e di ottima qualità e il luppolo che va scelto tra i migliori a disposizione sul mercato.
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Oltre alla Kellerbier in fusto o in botte, Birra di Fiemme produce la Weizenbier, la Flaimbier, la Larixbier, Lupinus e Nòsa, a Natale una birra speciale dedicata.
La Kellerbier, non filtrata, si presenta con schiuma bianca di media persistenza, dolce con una nota amaricante del luppolo.
Weizenbier è la classica ad alta fermentazione con malto d’orzo e frumento, chiara e opalescente, si sente chiaramente il lievito e il fruttato, birra fresca e dissetante.
Flaimbier è una birra piacevolissima nel colore, chiara e con schiuma morbida, nota leggerissima di amaro, di piacevole beva.
Larix, ambrata di tipo Märzen, schiuma densa, aroma con tostatura percepibile e piacevole acidità.
Lupinus ad alta fermentazione, rifermentata in bottiglia, è una birra da intenditori, oltre ai malti e ai luppoli presenta una rarità: il lupino di Anterivo. Si tratta del frutto di una pianta che, tostato, ricorda l’aroma del caffè (richiede una lunga lavorazione per eliminare il forte amaro caratteristico). Se il profumo è floreale e con leggera nota fruttata, al gusto si rivela estremamente particolare e ricorda la nocciola, il caffè tostato e il cacao. Una birra da meditazione, per intenditori.
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grappa Zirmo
Nòsa, che in dialetto locale si traduce “nostra”, è il risultato della ricerca per ricreare una birra con i sapori di una volta. Malti con tostature d’antàn, luppoli come quelli selvatici che crescono in zona, lieviti di ceppo antico d’Abbazia. E’ una birra rustica e buona, di carattere, colore ambrato, profumo con piacevoli note floreali, spicca l’amaro sul caramello e note verdi. La birra dei ricordi ritrovati.
In birrificio non si poteva ignorare la bella bottiglia che conteneva un liquido di un rosso leggero e la scritta dorata Zirmo, è una grappa aromatizzata con il cirmolo dei boschi della valle. Balsamica e piacevolmente dolce, profuma di essenza di conifera resinosa, da offrire nelle fredde e umide serate invernali. U.B.
http://www.birradifiemme.it/home.asp
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